sabato 29 ottobre 2011

Ancora sul giornale

Dopo l'articolo con la mia intervista uscito a gennaio sul "Giornale di Brescia"al quale avevo scritto un post qui, l'intervista uscita sulla newsletter del Politecnico di Milano, ecco un altra breve intervista sulla mia esperienza svedese, uscita ieri sul "La cronaca di Mantova".


Nell'articolo vengono riportate le esperienze di 3 volontari, io che dall'Italia sono andato per un anno in Svezia e altri due ragazzi che dalla Spagna e dal Portogallo hanno deciso di fare il loro progetto nel mantovano.
L'immagine è un po' piccola quindi riporto qui l'intervista:
Quale è stata la tua esperienza con lo Sve?
"Per quanto riguarda il mio Sve, sono stato un anno in Svezia: più precisamente a Kalmar, una cittadina di 60.000 abitanti sul mar Baltico, nel Sud del Paese.
"Ho svolto il mio servizio di volontariato in un centro giovanile all'interno di un quartiere che presentava un forte influsso di immigrati, tanto da essere frequentato da ragazzi e ragazze di 30 nazionalità diverse. Lì mi occupavo di lavorare con gli altri youth leader e pianificare attività per i giovani.
"Che dire di questa esperienza, inviterei tutti a fare un anno di volontariato all'estero: si torna avendo conosciuto tantissime persone di altri Paesi europei ed extra comunitari, con la chiara consapevolezza che ci sono altre culture oltre a quella italiano.
"Ad esempio, ho vissuto per un anno con altri volontari provenienti da Scozia, Germania e Turchia, e che avevano abitudini diverse e a volte anche strane per gli standard italiani".
Che cosa ti ha spinto a intraprendere questa esperienza?
Volevo fare un'esperienza all'estero, ma trovare un lavoro senza conoscere bene l'inglese o la lingua di dove volevo andare era quasi impossibile.
"Sono poi venuto a conoscenza di questi progetti della Comunità Europea, in cui si può partire non allo sbaraglio ma con parecchie agevolazioni come vitto e alloggio, i corsi di lingua e la costante presenza di un tutor cui affidarsi. Mi sono dunque messo a cercare progetti dal database in internet, principalmente nei Paesi scandinavi, ma dando la priorità ai contenuti del progetto più che a dove si sarebbe svolto.
"Ci ho messo parecchio per partire, perchè dopo aver trovato un ente svedese disposto ad accettare la mia candidatura per ben 2 volte il progetto non è stato finanziato, ma poi finalmente ce l'ho fatta".
Questa esperienza cosa ha aggiunto alla tua vita?
"L'anno di Sve ha messo molto in discussione le scelte che avevo fatto prima di partire, tanto che sono ancora spaesato dopo più di un mese e mezzo dal ritorno, e quando mi sono trovato nuovamente in Italia mi sono reso conto che il centro del mondo non è il Paese in cui vivo, bensì ci sono altre culture, nè migliori nè peggiori ma semplicemente diverse. Se avessi la possibilità di tornare indietro lo rifarei non una, ma cento volte.
"Spesso non si parte per pigrizia oppure per paura di non sapere quello che si più trovare in un altro Paese, ma dopo un primo periodo d'adattamento ci si può sentire a casa ovunque, tanto che quando si torna viene da chiedersi se l'ambiente dove sei cresciuto sia veramente la tua casa".


Vengo indicato come mantovano, ma va bene così, e ora basta interviste, altrimenti mi monto la testa :) :) :).


Vi segnalo un altro articolo di una famiglia italiana che ho conosciuto a Kalmar, l'articolo è stato pubblicato anche sul loro blog: http://dakalmarconfurore.splinder.com/

martedì 25 ottobre 2011

Il modello svedese

Io pensavo che il modello svedese non fosse più preso come esempio.
Almeno fino a stasera, quando per farmi due risate ho guardato Ballarò. In questi giorni in cui tutti parlano di alzare l'età delle pensioni, viene sempre detto che in Svezia (e in altri Paesi) si va in pensione a 65 anni (anche 67 a volte) e che quindi anche l'Italia deve adeguarsi.
Addirittura un ministro durante la trasmissione se n'è uscito con una frase che mi ha fatto sorridere parecchio: "L'Italia ha uno stato sociale secondo solo alla Svezia".
Ma siamo così sicuri?
Secondo ma con un distacco abissale, per dirla in termini calcistici, la Svezia è prima con talmente tanti punti di vantaggio che alla fine del girone d'andata ha già vinto il campionato.
I giovani in Svezia vengono aiutati economicamente dallo Stato durante gli studi, così che non è strano, anzi è normale che un giovane vada a vivere fuori dalla casa dei genitori, ben prima dei 30 o più anni come avviene da noi.
Le scuole? Sono gratuite, qui quanto costa studiare all'università?
E se hai un figlio, o lo affidi ai nonni, oppure uno dei due genitori lavora per pagare un asilo, mentre in Scandinavia, gli asili sono aperti anche di notte, per i genitori che lavorano in quelle ore.
In Svezia se non paghi le tasse, vai in galera, qui aspetti il prossimo condono, che prima o poi arriva, quindi perchè pagare? Paghi solo se sei costretto o sei fesso.
La se un politico non paga il canone della televisione si dimette, qui si pensa ad un condono, o concordato chiamiamo come si vuole, il risultato non cambia...
Di esempi ce ne sono a decine, la cosa che non capisco è perchè quando si parla di allinearsi agli altri Paesi europei lo si faccia sulle pensioni o altre cose, e perchè non si fa il confronto su quanto prende un politico svedese rispetto ad un italiano e non si adeguano gli stipendi?
E poi siamo davvero così sicuri che L'Italia ha uno stato sociale secondo solo alla Svezia?

mercoledì 19 ottobre 2011

Blogfesten

Lo scorso weekend si è svolta la Blogfesten per il terzo anno consecutivo e per il terzo anno non ho potuto parteciparci.
Il primo anno ero in Italia, ancora alle prese con la burocrazia pre partenza per la Svezia, e non avevo nemmeno la certezza che fossi partito. Lo scorso anno, ero in Svezia, ma a Kalmar, 6 ore di autobus da Stoccolma, dove si era svolta la festa.
Quest'anno invece come si sa, non sono in Svezia in questo momento, e quindi non sono riuscito nemmeno quest'anno a raggiungere la festa. Ma cos'è? E' un incontro tra tutti i bloger italiani che vivono in Svezia, o che sognano d'andarci. Nonostante il nome, l'essere bloger non è una  condizione necessaria per parteciparci, basta essere persone a cui piace la  Svezia per trascorrere così un po' di tempo in compagnia di altri italiani emigrati nel Paese delle tre corone, o che sognano di farlo presto.
I primi due anni la Blogfesten si è svolta nella capitale, a Stoccolma,  quest'anno invece si è svolta a Norkoping, città che da qualche anno ospita Silvia e Gabriele, due italiani attivissimi nell'oraganizzazione.
Questo è il loro blog, dove raccontano come va la vita a Norköping, e da dove si possono leggere moltissime informazioni utili (ogni volta che poi li ho contattati per qualche dritta o qualche ulteriore informazione, non hanno mai fatto mancare la loro risposta).
L'idea è quella di farla diventare una festa itinerante, ogni anno,
organizzata in una città diversa, che ospita già degli italiani, e  avere l'occasione di vistare ogni anno posti nuovi.
Chissà se riuscirà a organizzare a Kalmar prima o poi, e speriamo che il prossimo anno possa parteciparci. :)

giovedì 13 ottobre 2011

Evaluation Training

Finalmente ritorno a scrivere sul blog...
Nelle ultime due settimane ci sono state parecchie cose nuove, che racconterò pian piano.
Quando ho scritto l'ultimo post ero in partenza per Torre del Greco per l'Evaluation Training, sono stati 4 giorni bellissimi, come lo erano stati anche i training fatti in Svezia all'arrivo e a metà progetto. Si conoscono parecchie persone che stanno facendo o in questo caso hanno fatto un esperienza simile e si fanno un po' di attività anche divertenti. In questo meeting eravamo in 30, provenienti da tutta Italia, e rimasti all'estero per lo SVE lo scorso anno (alcuni addirittura fuori dall'Europa).
Tutti che sono tornati con un bagaglio pieno di storie ed esperienze e dopo essersi accorti che la cultura italiana non è l'unica al mondo ne tantomeno la migliore, non voglio dire che ci sono culture migliori, ma si può vivere anche con altri usi e costumi.
L'ultimo giorno ho avuto anche l'occasione di visitare Pompei e un po' Napoli; Pompei è veramente bella, purtroppo potrebbe essere sfruttata molto molto di più, ma credo che sia un posto unico al mondo, una città che si è fermata quasi mille anni fa, una fotografia, un po' come la fotografia con il quale ci stanno bombardando di notizie in questi giorni, per parlare del censimento :).
Il pomeriggio ho visitato Napoli, città incasinatissima, ma se non fosse incasinata non sarebbe nemmeno bella :).
Traffico ovunque, e poche regole, ma la via dei presepi merita veramente una visita.
Poi il viaggio di ritorno, lungo come quello d'andata, ma son riuscito anche a dimenticare sul treno il mio i-pod!  Il mio storico i-pod, quello vinto grazie all'Algida 5 o 6 anni fa, e che è stato compagno di viaggio negli ultimi anni...
Purtroppo ho cercato un numero per l'ufficio oggetti smarriti della stazione di Milano, ma non l'ho trovato, anche se credo che le speranze di trovarlo erano veramente basse..
Ora il mio SVE è veramente finito! O.o

lunedì 3 ottobre 2011

E oggi... Napoli

O meglio, Torre del Greco. Da domani fino a venerdì infatti, parteciperò al meeting di valutazione finale del progetto SVE che ho svolto in Svezia. Sarà l'occasione per confrontarsi con una trentina di ragazzi e ragazze che come me hanno fatto un progetto di volontariato europeo e valutare attraverso gli incontri che faremo le competenze acquisite durante l'ultimo anno. Ma soprattutto rispondere ad un altra domanda: "Cosa fare adesso"? Il viaggio per arrivare a Napoli, dove una navetta ci aspetterà nella piazza davanti alla stazione domani alle 2 del pomeriggio, sarà abbastanza lungo, partenza alle 10 di questa sera, per arrivare a Napoli centrale domani mattina alle 9:30... Nella borsa ho già messo un libro, l'ipod e spero di dormire un po' per ammazzare il tempo, sicuramente le 12 ore di treno sono il prezzo da pagare per farsi 4 giorni nel golfo di Napoli... :)