domenica 4 settembre 2011

Reverse cultural shock

Molti non ne parlano, altri lo sottovalutano, ma il reverse cultural shock c'è veramente, e colpisce chi dopo essere stato fuori dal proprio ambiente naturale per un periodo medio lungo, ne fa ritorno.
Questa cosa colpisce anche gli animali, provate a prendere un animale allo stato libero, richiudetelo in uno zoo per un periodo e poi riportatelo in libertà, l'animale si sentirà spaesato, nonostante fino a poco tempo prima quell'ambiente era casa sua.
Mentre quando sono partito, mi aspettavo lo shock dovuto all'inserimento in una cultura diversa da quella italiana, quando uno torna, non pensa che può esserci anche il problema opposto.
Io sono a casa da 4 giorni, ma mi sento ancora un turista qui, un ospite.
Citando un detto popolare cinese si può dire che chi torna da un viaggio, non è mai la stessa persona che è partita, specialmente se il viaggio dura un anno, e vieni travolto da una miriade di eventi ed emozioni.
Chi torna dopo un esperienza di 12 mesi, si ritrova cambiato, non dico migliorato o peggiorato, ma sicuramente cambiato, mentre qui, la routine è sempre più o meno la stessa, tutto è rimasto pressoché immobile, mentre tu hai rivoltato la tua vita come un calzino.
Ti sembra che anche se gli altri ti chiedono com'è andata, non riescano a capire esattamente quello che vuoi fargli capire quando gli rispondi, hai 1000 storie da raccontare, 1000 emozioni da condividere, ma fai fatica.
Molti mi dicono che ora è finita la vacanza, come se in Svezia fossi stato in vacanza 365 giorni. Io li ho invitati a partire se pensano che sia tutto così facile, non mi sento sicuramente un eroe, gli eroi sono altri, magari chi si ferma qui e cerca di cambiare le cose, ma fidatevi che durante un anno ci sono momenti che ti chiedi chi te l'ha fatto fare, giorni che vorresti assaporare i sapori del cibo con il quale sei cresciuto, parlare la tua lingua o il tuo dialetto, incontrare vecchi amici, e se non sei motivato, molli tutto. Forse nel blog questi momenti non sono stati descritti, forse uno se li tiene per se e non li condivide con chi rimane qui, ma fidatevi che ci sono e specialmente nel primo periodo.
A chi mi chiede il perchè mi manca la Svezia, non so rispondere, è una sensazione a pelle, posso dire che la vita è più rilassata la o comunque cose che per chi non le ha provate, sono abbastanza futili... Io sospiro e penso che questa sensazione passerà, tornerò ad essere "normale", o forse no... :)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non pensare mai a tornar "normale", ad essere "normale", sarebbe come mettere in letargo la tua persona !
Tutti lo abbiamo fatto, tutti lo facciamo piú o meno ogni giorno ma quando il coraggio di buttarti in una nuova avventura (perché di coraggio si tratta, non é facile come lo si possa pensare cambiare la propria vita, anche per un anno, anche per un giovane di 27 anni, anche in una nazione che non é il proprio il Congo) ti ha regalato la possibilitá di "rinascere" sarebbe un peccato rigirare il calzino e rinfilartelo dal lato "giusto".
Ciao, Paola

luigi.t ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=aCsbo8j_HDI

credo che questo video sia abbastanza in linea con il tuo mood attuale... e lo so perché tornato dopo "appena" 6 mesi di erasmus dalla svezia, c'è voluto un po' per riprendersi...

Antonio ha detto...

@luigi, è veramente così, il video mostra esattamente quello che si prova, e ci si sente patetici a volte, quando si iniziano tutte le frasi con "In Svezia..."

@Paola, è vero, sarebbe un peccato rinfilarsi il calzino dal lato giusto, ma mi sento che se rimango qui, è facile cambiare ancora, vediamo come butta :)

luigi.t ha detto...

se può esserti di consolazione, a me capita molto spesso anche ora, a due mesi e mezzo dal mio ritorno a casa...

Morgaine le Fée ha detto...

Mi immagino che senti cosí.
da parte mia, dopo 11 anni fuori d'Italia, mi sento un'aliena ogni volta che rientro nello stivale per le ferie.
In bocca al lupo per tutto!

Chiara ha detto...

Ciao, ne abbiamo un pochino parlato l'altro giorno... non è possibile tornare normale, sarebbe come tornare indietro.
Sei cambiato è normale, finito il mio stage e rientrata pochi mesi in Italia prima di ripartire definitivamente ho provato le stesse cose che descrivi tu.. il sentirsi strano, ospite, spaesato nel proprio paese.. non poter far capire TUTTO a chi ti sta accanto e chi è accanto a te non sembra aver subito le stesse incredibili trasformazioni che avete subito tu, il tuo cuore e il tuo cervello... vivi serenamente questo cambiamento, e sii paziente con chi è rimasto, entramib avete fatto una scelta: tu di aprtire e loro di restare
un bacio grandissimo da un'italiana ufficialmente all'estero da 4 anni a presto! (e sicuramente ne riparleremo ancora ^^)